Bello…
Di un mio libro, Vicolo del precipizio (storie contadine ambientate a Cortona e narrate da un ghostwriter) ho un ricordo carino. Prima di proporlo a Luigi Bernardi e a Perdisa lo proposi anche a due altri editori.
Uno mi rispose che la storia era bella, mail finale era da riscrivere e ripensare, l’altro mi scrisse che il libro non era convincente, eccetto il finale, davvero bello.
Succede. Chi legge in una casa editrice non è Dio in terra. Fa valutazioni sue, punto (lo spiega bene Pontiggia in un suo racconto).
Ma la editor che elogiò il mio finale scrisse anche un’altra cosa: che la mia biografia (scuola, poi fabbrica, poi studente lavoratore, poi disoccupato, poi portiere di notte, poi giornalista( era interessantissima.
Forse dovrei usare parte della mia mia biografia, e magari poi prestarla a un personaggio. Magari a uno scrittore che per campare fa il cameriere.
Ecco cosa ho…
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